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Alimentazione sana

Mangiare senza glutine fa bene a tutti?

Vediamo attorno a noi sempre più persone che seguono una dieta senza glutine e ne traggono beneficio, così potremmo chiederci se eliminare il glutine possa essere un accorgimento salutare per tutti.

Solitamente, la dieta senza glutine è la terapia prescritta per coloro che soffrono della malattia celiaca. Non solo un’allergia alimentare, ma una vera e propria malattia autoimmune, che colpisce una persona su 250.

Se chi ne è affetto assume alimenti contenenti glutine, sviluppa un’infezione cronica che porta alla la distruzione dei villi intestinali con un conseguente cattivo assorbimento dei nutrienti. Per una persona celiaca la dieta senza glutine è quindi fondamentale per scongiurare carenze nutrizionali.

Il glutine è la componente proteica di alcuni cereali, come frumento, orzo e farro. Il frumento, in particolare, è la base di molte delle preparazioni tipiche della cucina italiana (pasta, torte, biscotti, grissini...). Questa componente svolge un ruolo cruciale all’interno degli impasti, ne migliora l’elasticità, trattiene i gas permettendo così la lievitazione, assorbe acqua rendendo il prodotto più morbido e si indurisce con il calore determinando la struttura del prodotto lievitato.

Gli sviluppatori di prodotti senza glutine, per cercare di mimare le caratteristiche strutturali degli impasti a base di frumento, creano delle miscele di ingredienti. Ad esempio troviamo amidi, gomme, polimeri, lipidi. In particolare, la maggiore presenza di grassi e minore di carboidrati è una caratteristica ricorrente se confrontiamo i prodotti senza glutine con quelli convenzionali. I grassi hanno una densità calorica maggiore rispetto ai carboidrati, quindi, mangiare prodotti dietetici senza glutine spesso significa assumere una maggiore quantità di calorie.

Quando un individuo sceglie di escludere dalla propria alimentazione il glutine pur non avendo una diagnosi di celiachia, intraprende un regime alimentare meno variato. Si priva di una parte dei cereali che la natura ci dà a disposizione e, con essi, dei componenti che si trovano all’interno di questi cereali, come i sali minerali e le vitamine.

In alcuni casi, autodiagnosticarsi una dieta senza glutine può essere addirittura controproducente. Se si avvertono dei disturbi correlati all'assunzione di alimenti contenenti glutine, escluderlo dalla dieta senza aver fatto gli accertamenti medici del caso può causare una diagnosi ritardata o mancante della malattia celiaca. Sicuramente, per una persona affetta da malattia celiaca, eliminare il glutine dalla dieta porta principalmente dei benefici.

Ma per una persona che non soffre di questo disturbo, la dieta senza glutine risulta meno varia e meno bilanciata.

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